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VISUALIZZAZIONI BLOG

A. Schopenhauer: Il mondo come volontà e rappresentazione

In questa citazione Schopenhauer si riferisce a Kant: Di qui l'attaccamento, caratteristico della pedanteria, alla forma, alla maniera, all'espressione, alla parola; che per lei si sostituiscono all'essenza della cosa. Allora non si tarda a veder l'incongruenza del concetto con la realtà, si vede come quello non scende mai fino al particolare, e come quella universalità e rigida determinatezza non possa mai adattarsi alle fine sfumature e alle  variate modificazioni della realtà. Quindi il pedante con le sue massime generali si trova sempre al di sotto nella vita, e si mostra inetto, insulso, inservibile; nell'arte, per la quale il concetto è sterile, produce aborti esanimi, rigidi, artificiosi.Perfino il rispetto etico il proposito d'agir giustamente o nobilmente non può sempre essere attuato secondo massime astratte; perché in molti casi la natura delle circostanze con le loro infinite, delicate sfumature richiede una scelta della vita giusta emersa lì per...

UN FAVOLOSO APPARTAMENTO A PARIGI

"É solo che ... quando l'ha fatto, quando ha dato via tutto, o l'ha venduto in qualche mercatino, o qualunque cosa abbia deciso di fare con quegli oggetti, poi non c'è stato più niente di tangibile. Solo il guscio vuoto di una vita che non esisteva più. Io avrei tanto voluto avere qualcosa di lei. Qualcosa di sostanziale, da potermi mettere in casa, un oggetto da guardare per poter dire: sì, ecco, mia madre è stata qui. I mobili sono solo mobili. Lo so. Ma portano dei ricordi, con loro." [...] Il nostro luogo preferito è Tortoni, dove si ritrovano gli intellettuali e i letterati. Spesso ci sediamo con Émile Zola. A volte anche Dumas si unisce a noi. Ci sono anche tanti boulevardiers, sempre pronti a un commento salace, il perfetto mot juste. Sorseggiano birra crème de cassis con acqua gassata o assenzio. Parliamo di politica e letteratura. Prendiamo in giro vari politici repubblicani, a meno che non siano con noi, nel qual caso lodiamo i loro sforzi.   M. Gab...

PLUTARCO: L'ARTE DI ASCOLTARE

Nel caso però di una discussione filosofica occorre mettere da parte la reputazione dell'oratore e badare alla sostanza di ciò che egli dica. Come in guerra, infatti, anche in un dibattito ci sono molte cose superflue, da cui non ci si deve lasciare influenzare: l'intonazione della voce, lo sguardo accigliato, la canizie, l'autoelogio. Ma bisogna guardarsi soprattutto dagli applausi, dalle esclamazioni e dai sobbalzi del pubblico, che possono influenzare specialmente i giovani e i profani disorientandoli e trascinandoli via come fuscelli nella corrente di un fiume. E l'inganno può celarsi anche nello stile, allorché col suo carezzevole e copioso fluire scavalca l'essenza del discorso, gonfiandosi e impreziosendosi a dismisura. Come molti degli errori commessi da chi canta al suono del flauto sfuggono ai profani, così le ampollosità e le ridondanze contenute in un discorso abbagliano gli ascoltatori impedendogli di afferrare i concetti. A questo proposito si narra...

Émile Durkheim Il suicidio

I risultati dei libri precedenti non sono completamente negativi. Infatti, vi abbiamo stabilito che, per ogni gruppo sociale, esiste una tendenza specifica al suicidio che né la costituzione organico-psichica degli individui, né la natura dell'ambiente fisico potrebbero spiegare.  Ne consegue, per eliminazione, che questa tendenza dipende necessariamente da cause sociali e costituisce, di per sé, un fenomeno collettivo; anche alcuni dei fatti che abbiamo esaminato, in particolare le variazioni geografiche e stagionali del suicidio, ci avevano condotto a questa conclusione.  È tale tendenza che dobbiamo studiare adesso più da vicino. Émile Durkheim Il suicidio

BILDUNG E UMANESIMO

In particolare per l'argomento "scelta della professione", la scuola è decisiva. Secondo la mia esperienza, la scelta della professione è determinata soprattutto dalla famiglia ed dalle circostanze legate ad essa, ma poi, nella maggior parte dei casi, da un unico insegnante, uno, durante un intero ciclo scolastico. Un unico insegnante diventa il modello. Questo succede nell'età tra i quattordici ed i diciassette anni. In questi anni c'è un immenso bisogno di modelli, come quelli che hanno influenzato tutti noi anziani, come credo, in modo decisivo. Dato che qui devo parlare di me voglio mostrarlo prendendo me stesso come esempio. Il caso volle che fossi troppo giovane per fare il soldato nella prima guerra mondiale e frequentai gli ultimi anni del liceo proprio durante la guerra. La conseguenza fu che gli insegnanti giovani erano al fronte (e vi morivano) e dei vecchi insegnanti tromboni tornarono alla cattedra. Essi erano ben capaci di insegnarmi il greco ed ...

MUlheres na Arte

DIVINITÀ ETRUSCA: NORZIA

Divinità etrusca che in Bolsena aveva la sede principale del suo culto. Il rito particolare del culto di Norzia, ci riferisce Tito Livio, consisteva nel fatto che ogni anno si piantava un chiodo nel suo santuario per avere un conto degli anni. Originariamente doveva avere un significato diverso, ossia quello di inchiodare ed annullare un maleficio; sarebbe altrimenti difficile spiegare perché Norzia fosse considerata fissatrice del destino. A.A. V.V. Dei e miti. Dizionario di mitologia