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Arne Naess: Deep ecology

La prosperità della vita umana e non-umana sulla Terra ha un valore intrinseco. Il valore delle forme di vita non-umana è indipendente dall’utilità del mondo non-umano per scopi umani. La ricchezza e le diversità delle forme di vita sono anch’esse valori in se stessi e contribuiscono alla prosperità della vita umana e non-umana sulla Terra. Gli uomini non hanno il diritto di ridurre tale ricchezza e diversità, tranne che per soddisfare i loro bisogni “vitali”. La prosperità della vita e delle culture umane è compatibile con una sostanziale diminuzione della popolazione umana. La prosperità della vita non-umana richiede tale diminuzione. L’attuale interferenza umana nei confronti del mondo non-umano è eccessiva, e la situazione sta peggiorando rapidamente. Alla luce dei precedenti punti, le politiche devono essere modificate. I cambiamenti nelle politiche influenzano le strutture economiche, tecnologiche e ideologiche di base. La situazione risultante sarà profondamente diff

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K. R. Popper: cattiva maestra televisione

 

Institutio principis christiani

 Il buon principe non intraprenderà mai, per nessuna ragione una guerra se non quando, dopo aver tentato tutto, vedrà che non si può evitare in nessun modo. [...] Ponga mente infine a quanto sia desiderabile, onorevole, salutare la pace e, al contrario, quanto la guerra sia calamitosa e sciagurata, e quale schiera di ogni male tragga seco, anche se si tratta di una guerra assolutamente giusta, ammesso che si possa definire giusta una guerra. Alla fine, messe da parte le sue passioni, nel prendere una decisione usi la ragione per calcolare quanto in realtà verrà a costare il conflitto, se ciò che si vuole ottenere abbia tanto valore, anche se è certa la vittoria che non sempre favorisce la causa migliore. Erasmo da Rotterdam  Institutio principis christiani

Citazione di Erasmo da Rotterdam

Seneca: Lettere a Lucilio

  C'è chi racconta a tutti quelli che incontra cose e fatti che si dovrebbero confidare solo agli amici e scrica nelle orecchie di uno sconosciuto tutto quello che gli brucia dentro. Altri temono addirittuta che le persone più care possano venire a conoscienza di cose che non vogliono far sapere neppure a loro e nascondono  sempre più nel profondo i loro segreti per non confidarli, possibilmente nemmeno a sé stessi. Anche questi sono due estremi da evitare, perché è un errore sia credere a tutti, sia non credere a nessuno; direi, però, che il primo è un difetto più onesto, il secondo più sicuro. Lucio Anneo Seneca Lettere a Lucilio Newton Compton Editori

La fine della globalizzazione?

 

Le Voyage dans la Lune (1902) - Georges Méliès