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La figura del servo-signore

«L’autocoscienza è in sé e per sé in quanto e perché essa è in sé e per sé per un’altra: ossia essa è soltanto come qualcosa di riconosciuto.» «L’una è la coscienza indipendente alla quale è essenza l’esser per sé; l’altra è la coscienza dipendente alla quale è essenza la vita o l’esser per un altro; l’uno è il signore, l’altro è il servo.» «Il signore si rapporta alla cosa in guisa mediata, attraverso il servo; anche il servo, in quanto autocoscienza in genere, si riferisce negativamente alla cosa e la toglie; ma per lui la cosa è in pari tempo indipendente; epperò col suo negarla non potrà mai distruggerla completamente; ossia il servo con il suo lavoro non fa che trasformarla. Invece, per tale mediazione, il rapporto immediato diviene per il signore la pura negazione della cosa stessa, ossia il godimento.» «La coscienza inessenziale è quindi per il signore l’oggetto costituente la verità della certezza di se stesso… egli non è dunque certo dell’esser per sé come verità… la verità...

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  Far lezione dall'alto della cattedra, assegnare compiti, correggere, sorvegliare, interrogare, senza che alcuno fiati, annotare, punire e ricompensare con un buon voto o un santino: questa è la funzione che da sempre è stata assegnata al maestro, e la tradizione ha fatto, di questa funzione, un marchio inumano che si è pericolosamente inserito nei 5 riflessi naturali di chiunque pretende insegnare ai bambini. Certamente questo è un modo di concepire la disciplina e l'educazione. Noi diciamo solamente che essa corrisponde all'immagine ormai sorpassata di una società autocratica dove il maestro comanda a soggetti che ubbidiscono. Questo sistema si pratica ancora nell'esercito o nella polizia [...].  Abolite la cattedra, simbolo di questo autoritarismo condannato. Munita di quattro piedi essa diventerà un solido tavolo da lavoro. Scendete al livello dei bambini al fine di partecipare ai loro giochi, di vedere con i loro occhi, di reagire secondo il loro ritmo. [...] Così...

RELATIVISMO CULTURALE VS ETNOCENTRISMO

 

IL CAPITALE CULTURALE

Leviatano