Il giornalista, il narratore, il regista vorrebbero raccontare come è il mondo, com'è veramente. Dire ai loro lettori, ai loro spettatori: non è come pensavi, ecco com'è. Non è come credevi adesso ti apro io la ferita da cui puoi sbirciare la verità ultima. Ma nessuno ci riesce mai completamente. Il rischio è credere che la realtà, quella vera, quella pulsante, quella determinante, sia completamente nascosta. Se inciampi e ci caschi, inizi a credere che sia tutto cospirazione, riunioni segrete, logge, spie. Che qualsiasi cosa non sia mai accaduta come sembra. Questa è l'idiozia tipica di chi racconta. È l'inizio della miopia di un occhio che si ritiene incontaminato: far quadrare il cerchio del mondo nelle tue interpretazioni. Ma non è così semplice. La complessità sta proprio nel non credere che tutto sia nascosto o deciso in stanze segrete. Il mondo è più interessante di una cospirazione tra servizi di intelligenze e sette. Il potere criminale è una mistura di r...