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Visualizzazione dei post da settembre, 2010

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ANTONIO LAMBERTINO: COSCIENZA E FENOMENO MORALE

Come emerge chiaramente dall’analisi fenomenologica della coscienza morale, l’autonomia, seppure da intendete in modo relativo, rappresenta un carattere essenziale al suo costituirsi. La coscienza, infatti, sia sul piano conoscitivo, intesa cioè come coscienza di sé o autocoscienza, sia sul piano morale, intesa cioè come coscienza morale, in tanto è coscienza in quanto autonoma. Una coscienza eteronoma comporta un elemento di contraddittorietà. Come non è possibile prendere coscienza di una realtà al posto di un altro, così non è possibile avere una propria coscienza morale che sia il risultato di una imposizione esteriore. È talmente indissolubile il legame della coscienza morale con il carattere dell’autonomia, che si può parlare propriamente di coscienza morale solo quando si è in grado di prendere le distanze dal mondo circostante, sia divino sia umano, e di fare appello soltanto all’istanza della verità nella dimensione in cui la ricerca personale la manifesta, verità che potrà ri

Josè Saramago: "L'ira dei miti" da "L'uomo duplicato

La denuncia che abbiamo appena fatto dell’assenza della lacrima nella teoria della medicina umorale non significa che i miti, per natura più sensibili, e dunque più propensi a tale manifestazione liquida dei sentimenti, girino tutto il santo giorno con il fazzoletto in mano soffiandosi il naso e asciugandosi ogni minuto gli occhi pesti per il pianto. Significa, piuttosto, che una persona, uomo o donna che sia, potrà benissimo macerarsi nel proprio intimo per effetto della solitudine, dell’abbandono, della timidezza, di quello che i dizionari descrivono come uno stato affettivo scatenato nei rapporti sociali e con manifestazioni volitive, posturali e neurovegetative e, nonostante ciò, a volte addirittura per via di una semplice parola, per un nonnulla, per un gesto ben intenzionato ma di eccessiva protezione, come quello che è sfuggito poco fa al professore di Matematica, ecco che all’improvviso il pacifico, il docile, il sottomesso scompaiono dalla scena e al loro posto, sconcertante e