Alla base di tutto il lavoro filosofico del concetto sta quindi una dimensione ermeneutica, che viene oggi designata con un termine un po' impreciso , "storia dei concetti". Non si tratta di una ricerca di carattere secondario, nella quale, anziché parlare delle cose, si parlerebbe dei mezzi che intervengono nell'intesa: essa costituisce invece un elemento critico nell'uso dei nostri stessi concetti. Il furor del profano, che esige definizioni arbitrarie e univoche, come anche la smania di univocità di una unilaterale teoria semantica della conoscenza, misconoscono sia la natura del linguaggio sia il fatto che il linguaggio del concetto non può essere oggetto di escogitazione né può essere mutato, adoperato o messo da parte arbitrariamente: esso discende invece dall'elemento nel quale ci muoviamo con il pensiero. Ciò che incontriamo nella forma artificiale della terminologia è soltanto la crosta indurita di questo flusso vivente di pensiero e linguaggio
FILOSOFIA, MITI, MONDI, LUNE, POESIA, SCIENZE UMANE