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Il MAUSS, la decrescita e l'economia del dono

Maori
Il dono

Il MAUSS (Movimento anti-utilitarista nelle scienze sociali), fondato in Francia nel 1980 da economisti e sociologi come Alain Caillé e Serge Latouche, nasce dalla critica all'ideologia economicista che domina la società moderna. Questo movimento si ispira direttamente all'antropologo Marcel Mauss e al suo "Saggio sul dono", in cui si dimostra che il dono, basato sul triplice obbligo di dare, ricevere e ricambiare, era la base del legame sociale nelle società arcaiche. In queste culture, l'obiettivo principale non era il profitto materiale, ma l'instaurazione e il mantenimento di relazioni umane e simboliche.

Il MAUSS propone il "terzo paradigma" del dono, che supera le visioni opposte dell'individualismo (società come somma di individui egoisti) e dell'olismo (individuo totalmente sottomesso al collettivo). Il dono rappresenta un atto libero ma al tempo stesso vincolante, capace di conciliare la libertà del singolo con la coesione sociale. Questa prospettiva mira a "decolonizzare l'immaginario" dalla logica di mercato e dalla ricerca del profitto come unico motore delle azioni umane.


La teoria della decrescita e il ruolo di Serge Latouche

L'ideale del MAUSS trova la sua applicazione pratica nella teoria della decrescita, di cui Serge Latouche è uno dei principali esponenti. La decrescita non propone un ritorno all'età della pietra, ma un cambiamento radicale del nostro modello di sviluppo. Secondo Latouche, l'ossessione per la crescita economica illimitata (misurata dal PIL) è insostenibile sia dal punto di vista ecologico sia da quello sociale. Il consumismo impoverisce le relazioni e il tempo dedicato alla vita non lavorativa.

Il progetto della decrescita si articola in otto "R" per guidare la transizione verso una società più sostenibile e giusta: Rivalutare i valori (dando priorità a tempo libero e convivialità), Ristrutturare la società, Ridurre il consumo, Riusare gli oggetti, Riciclare i materiali, Ridistribuire la ricchezza, Rilocalizzare la produzione e il consumo e Riconcettualizzare il nostro rapporto con il mondo.

Latouche sottolinea che l'obiettivo non è l'aumento della produzione, ma il raggiungimento di un benessere conviviale. Ciò si ottiene valorizzando le relazioni umane, promuovendo economie locali e partecipative e riducendo l'impronta ecologica. L'idea è superare la "miseria" del consumismo per riscoprire un'abbondanza basata sul legame sociale e non sull'accumulo materiale.


Bibliografia

Di seguito una selezione di opere che approfondiscono i temi trattati:

Opere di Serge Latouche

  • L'invenzione dell'economia. Torino: Bollati Boringhieri, 2010.

  • La scommessa della decrescita. Milano: Feltrinelli, 2007.

  • Breve trattato sulla decrescita serena. Torino: Bollati Boringhieri, 2008.

Altre Opere di Riferimento

  • Caillé, Alain. Critica della ragione utilitaria. Torino: Bollati Boringhieri, 1991.

  • Mauss, Marcel. Saggio sul dono. Forma e motivo dello scambio nelle società arcaiche. Torino: Einaudi, 1965.

  • Polanyi, Karl. La grande trasformazione. Torino: Einaudi, 1974.


English Translation

MAUSS, Degrowth, and the Gift Economy

The MAUSS (Anti-Utilitarian Movement in the Social Sciences), founded in France in 1980 by economists and sociologists such as Alain Caillé and Serge Latouche, was born from a critique of the economic ideology that dominates modern society. This movement is directly inspired by the anthropologist Marcel Mauss and his "The Gift," which demonstrated that gift-giving, based on the triple obligation to give, receive, and reciprocate, was the foundation of social bonds in archaic societies. In these cultures, the main goal was not material profit, but the establishment and maintenance of human and symbolic relationships.

MAUSS proposes the "third paradigm" of the gift, which overcomes the opposing views of individualism (society as a sum of selfish individuals) and holism (the individual totally subservient to the collective). The gift represents a free yet binding act, capable of reconciling individual freedom with social cohesion. This perspective aims to "decolonize the imagination" from the logic of the market and the pursuit of profit as the sole driver of human actions.


The Theory of Degrowth and the Role of Serge Latouche

The MAUSS ideal finds its practical application in the theory of degrowth, of which Serge Latouche is a leading exponent. Degrowth does not propose a return to the Stone Age, but a radical change to our model of development. According to Latouche, the obsession with unlimited economic growth (measured by GDP) is unsustainable from both an ecological and a social perspective. Consumerism impoverishes human relationships and the time dedicated to non-work life.

The degrowth project is based on eight "R"s to guide the transition toward a more sustainable and just society: Re-evaluate our values (prioritizing free time and conviviality), Re-structure society, Reduce consumption, Re-use objects, Recycle materials, Re-distribute wealth, Re-localize production and consumption, and Re-conceptualize our relationship with the world.

Latouche emphasizes that the goal is not increased production, but the achievement of convivial well-being. This is achieved by valuing human relationships, promoting local and participatory economies, and reducing our ecological footprint. The idea is to overcome the "misery" of consumerism to rediscover an abundance based on social bonds rather than material accumulation.


Bibliography

Below is a selection of works that delve into the topics discussed:

Works by Serge Latouche

  • L'invenzione dell'economia. Torino: Bollati Boringhieri, 2010.

  • La scommessa della decrescita. Milano: Feltrinelli, 2007.

  • Breve trattato sulla decrescita serena. Torino: Bollati Boringhieri, 2008.

Other Reference Works

  • Caillé, Alain. Critica della ragione utilitaria. Torino: Bollati Boringhieri, 1991.

  • Mauss, Marcel. Saggio sul dono. Forma e motivo dello scambio nelle società arcaiche. Torino: Einaudi, 1965.

  • Polanyi, Karl. La grande trasformazione. Torino: Einaudi, 1974.

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