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Dal “good-enough mother” al “good-enough teacher”: un ponte tra psicoanalisi e pedagogia

 

Winnicott

Introduzione

Negli studi di psicodinamica e nella riflessione pedagogica recente, si sta diffondendo il modello dell’insegnante sufficientemente buono (Pergola, 2009/2010), che prende ispirazione direttamente dal celebre costrutto di Donald W. Winnicott della madre sufficientemente buona (good-enough mother). L’idea centrale è che non serve la perfezione per favorire sviluppo, autonomia e benessere emotivo: occorre piuttosto una figura adulta capace di accompagnare l’individualizzazione, modulando attenzione, supporto e sfida in modo adeguato. In questo testo metterò a confronto i due modelli, per evidenziare similitudini, differenze e possibili implicazioni per l’insegnamento.

Madre sufficientemente buona (Winnicott)

Donald W. Winnicott descrive la madre sufficientemente buona come colei che inizialmente si adatta quasi completamente ai bisogni del neonato, fornendo un ambiente contenente e sicuro. Con il tempo, però, diminuisce gradualmente questa completa adattività, introducendo frustrazioni tollerabili che permettono al bambino di scoprire i limiti della realtà e costruire il proprio Sé autentico.

Citazioni originali:

“The good-enough mother … starts off with an almost complete adaptation to her infant’s needs, and as time proceeds she adapts less and less completely, gradually, according to the infant’s growing ability to deal with her failure.”
“A facilitating environment must have a human quality, not a mechanical perfection, so the phrase ‘good-enough mother’ seems to me to meet the need for a description of what the child needs …”

Queste frasi mostrano che Winnicott considera cruciale non la madre perfetta, ma la capacità di offrire un ambiente facilitante, nel quale errori e frustrazioni possano essere trasformati in crescita.

Insegnante sufficientemente buono (Pergola)

Filippo R. F. Pergola, nel volume L’insegnante sufficientemente buono. Psicodinamica della relazione educativa tra docente-allievo-scuola (2010), riprende il concetto di Winnicott e lo trasporta nella scuola. L’insegnante, come la madre, non deve essere perfetto, ma capace di modulare il proprio intervento tra sostegno e autonomia, protezione e sfida.

Citazione originale:

“Il gioco di relazioni che si stabilisce tra insegnante, allievo, gruppo-classe e istituzione scolastica ha soltanto una crosta di razionalità, ma per ‘trasmettere dei segni’ (insegnare) occorre anche saper decifrare il fiume di messaggi inconsapevoli che scorre sotto: come rumori di fondo dell’inconscio che, se non ben riconosciuti e gestiti, possono causare il fallimento di ogni tipo di relazione educativa. Ma se canalizzati possono divenire la maggior risorsa prospettica per un fecondo, creativo, soddisfacente processo d’insegnamento e apprendimento.”

Qui l’insegnante è chiamato non solo a trasmettere nozioni, ma anche a contenere e trasformare vissuti emotivi e inconsci della classe, costruendo uno spazio educativo che favorisca autonomia e crescita.

Comparazione

Aspetto Madre sufficientemente buona (Winnicott) Insegnante sufficientemente buono (Pergola)
Obiettivo Favorire lo sviluppo del Sé autentico, autonomia, resilienza Favorire apprendimento integrale: cognitivo, emotivo, relazionale
Adattamento Quasi totale all’inizio, poi progressivamente ridotto All’inizio molto attento, poi modulato per stimolare autonomia
Funzione frustrazione Necessaria per passaggio dall’illusione alla realtà Stimolo alla crescita: l’errore diventa occasione di apprendimento
Relazione Madre-bambino, dimensione affettiva primaria Insegnante-alunno, ma anche gruppo classe e istituzione
Differenze Relazione esclusiva e primaria Relazione educativa molteplice e istituzionalizzata

Conclusione

Il concetto di “insegnante sufficientemente buono” rappresenta un ponte tra psicoanalisi e pedagogia: come la madre di Winnicott, l’insegnante non deve essere perfetto, ma empatico, presente, capace di sostenere senza sostituirsi, di introdurre frustrazioni tollerabili, di creare un ambiente sicuro e fertile per la crescita personale e cognitiva degli alunni.

Bibliografia

  • Winnicott, D. W. (1974). Sviluppo affettivo e ambiente. Armando Editore.

  • Winnicott, D. W. (1965). The Maturational Processes and the Facilitating Environment. London: Hogarth Press.

  • Pergola, R. F. (2010). L’insegnante sufficientemente buono. Psicodinamica della relazione educativa tra docente-allievo-scuola. Roma: Ma.Gi.


English Translation

Introduction

In recent psychodynamic studies and pedagogical reflections, the model of the “good-enough teacher” (Pergola, 2009/2010) has emerged, inspired directly by Donald W. Winnicott’s well-known construct of the “good-enough mother.” The central idea is that perfection is not required to foster development, autonomy, and emotional well-being: what is needed is an adult figure capable of accompanying the process of individualization, modulating attention, support, and challenge appropriately.

The Good-Enough Mother (Winnicott)

Donald W. Winnicott described the good-enough mother as one who initially adapts almost completely to her infant’s needs, providing a containing and secure environment. Over time, however, she gradually reduces this adaptation, introducing tolerable frustrations that allow the child to discover the limits of reality and build an authentic Self.

Original quotes:

“The good-enough mother … starts off with an almost complete adaptation to her infant’s needs, and as time proceeds she adapts less and less completely, gradually, according to the infant’s growing ability to deal with her failure.”
“A facilitating environment must have a human quality, not a mechanical perfection, so the phrase ‘good-enough mother’ seems to me to meet the need for a description of what the child needs …”

These quotes show that Winnicott considered not maternal perfection, but the ability to provide a facilitating environment, where errors and frustrations can be transformed into growth, as crucial.

The Good-Enough Teacher (Pergola)

Filippo R. F. Pergola, in The Good-Enough Teacher. Psychodynamics of the Educational Relationship between Teacher–Pupil–School (2010), applies Winnicott’s concept to the school setting. Like the mother, the teacher does not need to be perfect but must modulate their intervention between support and autonomy, protection and challenge.

Original quote:

“The web of relationships established between teacher, pupil, class group, and school institution has only a thin crust of rationality, but to ‘transmit signs’ (to teach) it is also necessary to decipher the stream of unconscious messages flowing beneath: background noises of the unconscious which, if not well recognized and managed, can lead to the failure of any type of educational relationship. But if channeled, they can become the greatest prospective resource for a fruitful, creative, and satisfying process of teaching and learning.”

Here, the teacher is called not only to transmit knowledge but also to contain and transform the emotional and unconscious experiences of the class, building an educational space that fosters autonomy and growth.

Comparison

Aspect Good-Enough Mother (Winnicott) Good-Enough Teacher (Pergola)
Goal Fostering authentic Self, autonomy, resilience Promoting holistic learning: cognitive, emotional, relational
Adaptation Almost total at the beginning, then gradually reduced Very attentive at first, then modulated to encourage autonomy
Function of frustration Necessary for transition from illusion to reality Learning stimulus: error becomes opportunity
Relationship Mother-child, primary affective dimension Teacher-student, but also class group and institution
Differences Exclusive, primary relationship Multiple, institutionalized educational relationship

Conclusion

The concept of the “good-enough teacher” is a bridge between psychoanalysis and pedagogy: like Winnicott’s mother, the teacher need not be perfect but should be empathic, present, capable of supporting without replacing, introducing tolerable frustrations, and creating a safe and fertile environment for students’ personal and cognitive growth.

References

  • Winnicott, D. W. (1974). The Child, the Family, and the Outside World (Italian edition: Sviluppo affettivo e ambiente). Armando Editore.

  • Winnicott, D. W. (1965). The Maturational Processes and the Facilitating Environment. London: Hogarth Press.

  • Pergola, R. F. (2010). L’insegnante sufficientemente buono. Psicodinamica della relazione educativa tra docente-allievo-scuola. Rome: Ma.Gi.


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