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SOFIA TISATO: ORLANDO TISATO L'UOMO, IL PITTORE


Il motivo è molto semplice: i suoi modi sono sempre più originali e quindi risulta, in un moderato ambiente cattolico, troppo fuori dagli schemi. A partire dall'abbigliamento: ostenta gli abiti di un dandy, elegantissimi, fatti su misura; come i pantaloni a quadretti bianchi e blu, coordinati con la sciarpa, il gilet e il berretto, con cui va alla prima del Teatro Verdi; come le bretelle nere ricamate di rose alpine che esibisce, definendole "le più belle tiracche del mondo". Anche il suo linguaggio cambia, sempre più sboccato, provocatorio, aggressivo. Ma quando il contesto da profano si fa spirituale, non è secondo a nessuno nell'esprimere l'ascesi: alla processione del Santo si presenta con un enorme cappello di paglia, a testa bassa, indossando una breve lunga veste bianca. C'è chi  insinua, piuttosto apertamente la sua omosessualità, anche se di fatto non ne esistono i motivi.  Intorno ad Orlando che ritiene di somigliare a James Dean, girano parecchie ragazze affascinate.

Continua a leggere Merton, le cui opere giungono progressivamente in Italia: "Semi di contemplazione" (1949), "Nessun uomo è un'isola" (1955) e via dicendo, diventando sempre più i suoi testi di riferimento. Riprende a dipingere soggetti sacri, con uno spirito completamente diverso da quello del passato: ora al centro del suo interesse c'è il tema del  campo di concentramento, con riferimento alle sue vicende  del seminario di Venezia, dove "l'unica libertà era la libertà di morire". Il campo è l'emblema per eccellenza della struttura organizzata che schiaccia l'individuo, sia essa sociale, ecclesiale o politica, e la figura più adatta a rappresentarne il tormento  è il "Giobbe 61", presentato alla XIV BAT: una figura di un uomo scheletrico, calvo, piagato, raggomitolato a terra in un'espressione di sconfitta, può simboleggiare la passione del Cristo che sempre si rinnova nei mali del mondo, ma è pure un autoritratto, il corpo di Orlando smagrito dalla malattia.
S. Tisato Orlando Tisato l'uomo, il pittore

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Tratto da  http://it.wikipedia.org «   May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand.   » ( IT ) «  Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della sua mano   » ( San Patrizio,  Benedizione del viaggiatore irlandese ) San Patrizio San Patrizio - Statua del Patrono d'Irlanda a  Tara . Vescovo e missionario Nascita 385 Morte 17 marzo   461 Venerato da Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa Ricorrenza 17 marzo Attributi bastone pastorale, trifoglio Patrono  di Irlanda ,  Nigeria ,  Montserrat ,  New York ,  Boston  e degli  ingegneri [1] . Patrizio d'Irlanda , nato con il nome di  Maewyin Succat , scelse successivam

I SIMBOLI SESSUALI NEI SOGNI INDIVIDUATI DA FREUD

Benché lo studio dei simboli del sogno non sia affatto completo, siamo in grado di esporre con certezza delle affermazioni generali e delle informazioni particolari sull'argomento. Ci sono simboli che hanno un significato unico quasi universalmente: così l'imperatore o l'imperatrice (il re o la regina), rappresentano i genitori, le stanze rappresentano le donne e le loro entrate e uscite gli orifizi del corpo. La maggior parte dei simboli del sogno serve a rappresentare persone, parti del corpo e attività di interesse erotico; in particolare i genitali sono rappresentati da numerosi simboli spesso sorprendenti, e la più grande varietà di oggetti serve ad indicarli simbolicamente. Armi appuntite, oggetti lunghi e rigidi, come tronchi e bastoni, rappresentano l'organo genitale maschile; mentre armadi, scatole, carrozze e forni rappresentano l'utero. In tali casi il tertium comparationis, l'elemento comune in queste sostituzioni, è immediatamente comprensibil

CANTO DEL GALLO DEL POSITIVISMO

Storia di un errore 1. Il modo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, - egli vive in esso, lui stesso è questo mondo. (La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi “Io, Platone, sono , la verità”). 2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso (“al peccatore che fa penitenza”). (Progresso dell’idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile – diventa donna, si cristallizza..). 3. Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo. (In fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo; l’idea sublimata,pallida, nordica, königsbergica). 4. Il mondo vero – inattingibile? Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto, anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante: a che ci potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?... (Grigio mattino. Pri