Ciò nonostante, venne il tempo in cui il sapere pratico accumulato fu tale da scontrarsi non solo con aspetti specifici ma anche con lo spirito ed il carattere delle credenze tradizionali e immaginarie. Senza entrare nella controversia sul come ed il perché, è indubbio che è quanto accadde in Grecia con il movimento dei sofisti, all’interno del quale ha avuto origine la filosofia nel senso che il mondo occidentale dà a questo termine. La loro cattiva fama, diffusa da Platone e Aristotele e di cui non riuscirono più a liberarsi, dimostra la centralità del conflitto che sconvolse il sistema tradizionale delle credenze religiose e il codice di comportamento morale che vi era legato. Socrate era sinceramente interessato a riconciliare le due parti, non c’è dubbio, ma è bastato che affrontasse la questione dal versante del metodo pratico e ne riconoscesse la supremazia dei canoni e dei criteri, perché venisse condannato a morte per spregio degli dei e per corruzione della gioventù. La morte di Socrate e la pessima reputazione dei sofisti fanno intuire alcuni contrasti clamorosi tra la credenza tradizionale ed emotiva da un lato e la conoscenza prosaica e pratica dal’altro: le paragono per evidenziare che mentre tutti i vantaggi di ciò che chiamiamo scienza erano dalla parte della seconda, i vantaggi della stima e dell’autorità sociale e del contatto intimo con quanto dà alla vita i suoi valori più profondi erano dalla parte della prima. All’apparenza, la conoscenza specifica e verificata dell’ambiente aveva soltanto un ambito limitato e tecnico. Era legata alle arti e l’obiettivo e i beni dell’artigiano non erano molto elevati, bensì subordinati e quasi servili.
J. Dewey Rifare la filosofia
J. Dewey Rifare la filosofia
Commenti