- La prosperità della vita umana e non-umana sulla Terra ha un valore intrinseco. Il valore delle forme di vita non-umana è indipendente dall’utilità del mondo non-umano per scopi umani.
- La ricchezza e le diversità delle forme di vita sono anch’esse valori in se stessi e contribuiscono alla prosperità della vita umana e non-umana sulla Terra.
- Gli uomini non hanno il diritto di ridurre tale ricchezza e diversità, tranne che per soddisfare i loro bisogni “vitali”.
- La prosperità della vita e delle culture umane è compatibile con una sostanziale diminuzione della popolazione umana. La prosperità della vita non-umana richiede tale diminuzione.
- L’attuale interferenza umana nei confronti del mondo non-umano è eccessiva, e la situazione sta peggiorando rapidamente.
- Alla luce dei precedenti punti, le politiche devono essere modificate. I cambiamenti nelle politiche influenzano le strutture economiche, tecnologiche e ideologiche di base. La situazione risultante sarà profondamente differente da quella odierna e renderà possibile un’esperienza più gioiosa della connessione di tutte le cose.
- Il cambiamento ideologico è principalmente quello di apprezzare la qualità della vita (abitare in condizione di valore intrinseco) piuttosto che cerare un tenore di vita sempre più alto. Ci sarà una consapevolezza profonda della differenza tra il grande e l’intenso.
- Coloro i quali sottoscrivono i punti precedenti hanno l’obbligo di attuare direttamente o indirettamente i cambiamenti necessari.
Indipendentemente dal fatto che sono un décadent sono anche il suo contrario. Prova ne è, tra l'altro che contro le condizioni spiacevoli ho sempre scelto, istintivamente, gli strumenti adatti: mentre il decadént in sé sceglie sempre gli strumenti che lo danneggiano. Come summa summarum ero sano; ma nel dettaglio nella peculiarità ero décadent . Quell'energia per conquistare un assoluto isolamento e distacco dalle condizioni abituali, la violenza con la quale mi sono imposto di non lasciarmi più curare, servire, coccolare dai medici – tutto questo tradisce l'assoluta sicurezza dell'istinto per quanto riguarda ciò, di cui allora, avevo soprattutto bisogno. Mi presi in mano, mi guarii io stesso: la condizione per questo – ogni fisiologo lo ammetterà – è che si sia fondamentalmente sani. Un essere fondamentalmente morboso non può guarire, tanto meno guarirsi; per uno tipicamente sano, al contrario la malattia può essere addirittura un energico sti
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