Nel 1490, un ragazzo di dieci anni, Gian Giacomo
Caprotti, entrò come apprendista nella bottega milanese di Leonardo.
Questi lo definì un "bugiardo ostinato e ladro", dandogli
l'appellativo di Salai o Salaino (il nome di un demone), eppure tenne
questo "demonio" come suo assistente per il resto della
vita, elargendogli doni e lasciandogli in eredità parecchi quadri,
tra cui la Gioconda. Dopo la morte di Leonardo, Salai si trasferì a
Milano, dove nel 1523 si sposò e l'anno seguente morì, forse ucciso
dalle truppe francesi di stanza in città. Considerando i difetti del
carattere di Salai, deve esserci stato un forte legame perché
Leonardo lo tenesse con sé per quasi trent'anni; è stato anche
insinuato che fossero amanti ma, in realtà, malgrado una prolungata
ricerca, non c'è una prova certa di quale fosse la sessualità di
Leonardo; è vero che potrebbe essere stato omosessuale (latente o
meno), ma è anche possibile che fosse asessuale; in uno scritto,
infatti, L'artista manifesta estrema ripugnanza per l"'atto del
coito e le parti che ne sono coinvolte". La sua era una
personalità strana, contraddittoria, ed è inutile tentare di
etichettarla secondo i termini morali o psicologici convenzionali.
Galleria D'arte Leonardo I maestri della pittura dal Rinascimento ai grandi protagonisti del'arte moderna. Vol.4
Galleria D'arte Leonardo I maestri della pittura dal Rinascimento ai grandi protagonisti del'arte moderna. Vol.4
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