L'ermeneutica
del soggetto
Volevo semplicemente
segnalarvi alcuni luoghi in cui Socrate si presenta, per
l'essenziale, come colui che sollecita gli altri ad occuparsi di se
stessi, invitandovi a osservare tre o quattro cose che mi paiono
importanti. In primo luogo, il fatto che l'attività consistente nel
sollecitare gli altri a occuparsi di se stessi è sì quella propria
si Socrate, ma è anche quella che gli è stata affidata da Dio. Così
facendo, infatti, Socrate non fa nint'altro che adempiere a un
ordine, esercitare una funzione, occupare un posto (utilizza il
termine taxis) prescrittogli da Dio. E del resto abbiamo
potuto verificare, leggendo un passo, che proprio perché si occupano
di loro gli dei hanno inviato Socrate agli Ateniesi – ma potrebbero
anche mandare qualcun altro -, per sollecitarli a occuparsi di se
stessi.
[...]
Socrate si occupa degli altri, lo fa evidentemente alla condizione di
non occuparsi di se stesso, o ogni caso di trascurare, in funzione di
tale attività, tutta una serie di altre attività in genere
considerate attività interessate, vantaggiose, utili. Socrate ha
trascurato le sue ricchezze e i suoi beni, insieme ad un certo numero
di pubblici benefici, ha rinunciato ad ogni carriera politica, non ha
brigato per ottenere nessuna carica e nessuna magistratura, al fine
di potersi occupare degli altri.
M.
Foucault L'ermeneutica
del soggetto
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