La Summa debutta
con una riflessione critica rispetto a ciò che Tommaso si accinge a fare: una
domanda su che cosa sia la sacra dottrina cioè la teologia, e quale sia il suo
statuto. Sono due i punti fondamentali che in questa prima quaestio si mettono in luce: 1) la ormai ampiamente
canonizzata dottrina dei sensi delle Scritture, la sempre rinnovata ispirazione
nella lettura delle scritture, un tema che dobbiamo, come abbiamo visto,
direttamente ad Agostino; 2) la creazione di una teologia razionale, un tema
specificamente tomasiano.
Affrontiamo direttamente le questioni centrali del De Deo: Dio esiste? E’ nel quadro di
questa seconda questione che vengono presentate le famose «cinque
vie»,
cioè le cinque prove tomistiche dell’esistenza di Dio. In realtà, per capire queste
prove, bisogna fare alcune premesse, e cioè dire in primo luogo che nessuna di
queste «prove»
ci porta, né Tommaso suppone che sia
possibile, a comprendere la natura di Dio, ma soltanto l’esistenza di Dio, vale
a dire di qualcosa che è destinato a restare assolutamente ignoto nella sua
essenza, nella sua natura, perché assolutamente trascendente i concetti e le
categorie della nostra mente.
R. De Monticelli Agostino,
Tommaso e la filosofia medievale.
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