Rispetto a un quadro troppo ottimistico cui si indulgeva in passato, una serie di studi recenti hanno messo in risalto come il gioco elettorale fosse saldamente nelle mani dei candidati con cospicue disponibilità finanziarie. Così il potere politico risulta alla fine saldamente controllato dalle famiglie benestanti capaci di ottenere il consenso in virtù di ramificati e ben strutturati rapporti clientelari. Una verifica è fornita dall’organizzazione dei programmata e dalla presenza dei rogatores, , vale a dire di persone che garantivano per i candidati attraverso formule specifiche di raccomandazione. Dai casi in cui tale rogatores compaiono si evince come spesso si debba presupporre un loro legame di subordinazione nei confronti dei candidati. Talvolta si tratta di persone di ceto medio-alto ma spesso anche di appartenenti a ceti modesti, come provano in modo inequivocabile termini come “cliente”, “liberto” o simili. Quanto al sostegno dichiarato di molti collegi è verosimile che alla base ci fosse un ruolo di patronato del candidato.
A. Marcone Democrazie antiche
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