«Quest' uomo» dichiarò il relatore «che noi chiameremo Fred, perché questo è il nome con il quale riferisce le informazioni che raccoglie, una volta indossata la sua tuta disindividuante non può essere più identificato, né dalla voce, nemmeno attraverso le impronte sonore, né dall’aspetto. Appare, non è così? Soltanto come una macchia confusa e niente più, non vi pare?» Si sciolse in un grande sorriso. Il pubblico, approvando di gusto quanto detto, come se fosse stato per davvero divertente, diede a sua volta in rapidi sorrisetti.
La tuta disindividuante era un’invenzione dei laboratori Bell, la creazione geniale quanto accidentale di un dipendente di nome S. A. Powers. Qualche anno prima aveva fatto degli esperimenti con delle sostanze disinibenti che intaccavano il tessuto neuronale. Una sera dopo essersi iniettato una fiala di IV, sostanza considerata innocua e lievemente euforizzante, aveva subito una disastrosa riduzione del fluido GABA del suo cervello. Soggettivamente, era stato testimone di un’impressionante attività di fosfeni proiettati contro la parete delle sua camera da letto, un montaggio freneticamente in progressione di ciò che, in quel momento immaginò essere pittura astratta moderna.
Per circa sei ore, una sorta di trance S. A. Powers aveva visto migliaia di quadri di Picasso succedersi l’uno all’altro con la rapidità di un fulmine, poi gli erano stati offerti dei Paul Klee, molti di più di quanto l’artista ne avesse mai dipinti in tutta la sua vita. Nel momento in cui aveva preso a vedere dei quadri di Modigliani alternarsi a velocità furiosa, S. A. Powers aveva allora congetturato (ché per qualche cosa si ha bisogno di una teoria) che i Rosacroce gli stessero telepaticamente irradiando delle immagini, presumibilmente amplificandole con un sistema di micro ripetitori d’un tipo molto avanzato; ma in seguito, dopo che avevano preso a molestarlo quadri di Kandinskij, s’era ricordato che il principale museo di Leningrado era specializzato proprio nei moderni non figurativi, aveva deciso infine che i russi stessero tentando di mettersi in contatto telepatico con lui.
Philip K. Dick Un oscuro scrutatore
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