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Un senso di precarietà si è insinuato nel mondo del lavoro, l’insicurezza è il pane quotidiano per tutti, dagli impiegati a contratto, ai liberi professionisti dell’high tech, agli addetti alla ristorazione e alla vendita al dettaglio. I lavori di fabbricazione vengono affidati a ditte esterne, l’industria tessile ricorre sempre più spesso al lavoro a domicilio, in ogni settore industriale contratti temporanei sostituiscono le assunzioni in piano stabile. Diventano sempre più frequenti i casi di alti dirigenti che optano per brevi permanenze presso l’una o l’altra multinazionale, meteore al cui passaggio vengono falcidiati metà dei dipendenti.
Quasi tutte le grandi battaglie occupazionali dell’ultimo decennio si sono incentrate non tanto su questioni salariali quanto sulla «precarizzazione forzata» […] Al centro di tutte le vicende troviamo aziende che, con varianti diverse, puntano allo stesso risultato: trovare il modo di sganciarsi dalla forza lavoro e di viaggiare sempre più leggere.
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