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IL MASSIMO ORGIASMO MUSICALE


La tragedia assorbe in sé il massimo orgiasmo musicale, tanto da condurre direttamente, presso i greci come presso di noi, la musica al suo compimento; poi però le pone accanto il mito e l’eroe tragico, che allora, simile al poderoso Titano, prende sulle spalle l’intero mondo dionisiaco, liberandone noi: mentre d’altra parte attraverso lo stesso mito tragico essa è in grado di liberare, nella persona dell’eroe tragico, dall’avida spinta verso quell’esistenza, e richiama con mano ammonitrice ad un altro essere e a una gioia superiore, alla quale l’eroe combattente, pieno di presagi, si prepara col suo soccombere, non con le sue vittorie. La tragedia pone tra il valore universale della sua musica e l’ascoltatore dionisiacamente recettivo una sublime allegoria, il mito, e suscita nell’ascoltatore l’illusione che la musica sia soltanto un supremo mezzo di rappresentazione per ravvivare il mondo plastico del mito. Confidando in questo nobile inganno, essa può ora muovere le sue membra nella danza ditirambica e abbandonarsi liberamente ad un orgiastico senso di libertà, in cui come musica in sé, senza quell’inganno, essa non potrebbe osare di scatenarsi. Il mito ci protegge dalla musica, e d’altra parte solo esso le dà la libertà suprema. In compenso la musica concede al mito, al mito tragico, come dono reciproco, un così penetrante e persuasivo significato metafisico, quale parole e immagini, senza quell’unico ausilio, non sarebbero mai in grado di raggiungere; e precisamente grazie ad esso lo spettatore tragico è preso proprio da quel sicuro presentimento di una gioia suprema, a cui conduce la vita attraverso la rovina e la negazione, tanto che gli sembra di udire l’intimo abisso delle cose parlargli chiaramente.
F. Nietzsche La nascita della tragedia

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17 MARZO: SAN PATRIZIO

Tratto da  http://it.wikipedia.org «   May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand.   » ( IT ) «  Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della sua mano   » ( San Patrizio,  Benedizione del viaggiatore irlandese ) San Patrizio San Patrizio - Statua del Patrono d'Irlanda a  Tara . Vescovo e missionario Nascita 385 Morte 17 marzo   461 Venerato da Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa Ricorrenza 17 marzo Attributi bastone pastorale, trifoglio Patrono  di Irlanda ,  Nigeria ,  Montserrat ,  New York ,  Boston  e degli  ingegneri [1] . Patrizio d'Irlanda , nato con il nome di  Maewyin Succat , scelse successivam

I SIMBOLI SESSUALI NEI SOGNI INDIVIDUATI DA FREUD

Benché lo studio dei simboli del sogno non sia affatto completo, siamo in grado di esporre con certezza delle affermazioni generali e delle informazioni particolari sull'argomento. Ci sono simboli che hanno un significato unico quasi universalmente: così l'imperatore o l'imperatrice (il re o la regina), rappresentano i genitori, le stanze rappresentano le donne e le loro entrate e uscite gli orifizi del corpo. La maggior parte dei simboli del sogno serve a rappresentare persone, parti del corpo e attività di interesse erotico; in particolare i genitali sono rappresentati da numerosi simboli spesso sorprendenti, e la più grande varietà di oggetti serve ad indicarli simbolicamente. Armi appuntite, oggetti lunghi e rigidi, come tronchi e bastoni, rappresentano l'organo genitale maschile; mentre armadi, scatole, carrozze e forni rappresentano l'utero. In tali casi il tertium comparationis, l'elemento comune in queste sostituzioni, è immediatamente comprensibil

CANTO DEL GALLO DEL POSITIVISMO

Storia di un errore 1. Il modo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, - egli vive in esso, lui stesso è questo mondo. (La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi “Io, Platone, sono , la verità”). 2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso (“al peccatore che fa penitenza”). (Progresso dell’idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile – diventa donna, si cristallizza..). 3. Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo. (In fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo; l’idea sublimata,pallida, nordica, königsbergica). 4. Il mondo vero – inattingibile? Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto, anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante: a che ci potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?... (Grigio mattino. Pri