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POSITIVISTI


È particolarmente la vista di quei filosofi del guazzabuglio, che si fanno chiamare «filosofi della realtà» o «positivisti», a suscitare una pericolosa diffidenza nell’animo di un giovane dotto ambizioso; anzi, nel migliore dei casi, sono anche loro dei dotti e degli specialisti, lo si può toccar con mano! – sono precisamente tutti quanti dei vinti, uomini ricondotti sotto la sovranità della scienza, essi che una volta, chissà quando, hanno voluto da se stessi un di più, senza avare il diritto a questo di più, senza avere diritto a questo di più e alla sua responsabilità – mentre oggi, in maniera rispettabile, rabbiosa, vendicativa, impersonano con la parola e con l’azione l’incredulità riguardo al compito di reggitrice e alle prerogative sovrane della filosofia. Ma in fin dei conti, come potrebbe essere diversamente! Attualmente prospera la scienza e ha i larghi segni sul viso della tranquilla coscienza, mentre ciò in cui è gradualmente affondata l’intera filosofia moderna, questi rimasugli filosofici di oggi, suscitano diffidenze e malumore, se non addirittura irrisione e pietà. La filosofia ridotta a «teoria della conoscenza», di fatto, però, nulla più che una timida epochistica e una dottrina dell’astinenza: una filosofia che non sa varcare la soglia e ricusa meschinamente a se stessa il diritto d’accesso – una filosofia, questa, prossima ad esalare l’ultimo respiro, una fine, un’agonia, qualcosa che muove a compassione. In che modo mai una siffatta filosofia potrebbe – dominare!

F. Nietzsche Al di là del bene e del male

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17 MARZO: SAN PATRIZIO

Tratto da  http://it.wikipedia.org «   May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand.   » ( IT ) «  Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della sua mano   » ( San Patrizio,  Benedizione del viaggiatore irlandese ) San Patrizio San Patrizio - Statua del Patrono d'Irlanda a  Tara . Vescovo e missionario Nascita 385 Morte 17 marzo   461 Venerato da Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa Ricorrenza 17 marzo Attributi bastone pastorale, trifoglio Patrono  di Irlanda ,  Nigeria ,  Montserrat ,  New York ,  Boston  e degli  ingegneri [1] . Patrizio d'Irlanda , nato con il nome di  Maewyin Succat , scelse successivam

I SIMBOLI SESSUALI NEI SOGNI INDIVIDUATI DA FREUD

Benché lo studio dei simboli del sogno non sia affatto completo, siamo in grado di esporre con certezza delle affermazioni generali e delle informazioni particolari sull'argomento. Ci sono simboli che hanno un significato unico quasi universalmente: così l'imperatore o l'imperatrice (il re o la regina), rappresentano i genitori, le stanze rappresentano le donne e le loro entrate e uscite gli orifizi del corpo. La maggior parte dei simboli del sogno serve a rappresentare persone, parti del corpo e attività di interesse erotico; in particolare i genitali sono rappresentati da numerosi simboli spesso sorprendenti, e la più grande varietà di oggetti serve ad indicarli simbolicamente. Armi appuntite, oggetti lunghi e rigidi, come tronchi e bastoni, rappresentano l'organo genitale maschile; mentre armadi, scatole, carrozze e forni rappresentano l'utero. In tali casi il tertium comparationis, l'elemento comune in queste sostituzioni, è immediatamente comprensibil

CANTO DEL GALLO DEL POSITIVISMO

Storia di un errore 1. Il modo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, - egli vive in esso, lui stesso è questo mondo. (La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi “Io, Platone, sono , la verità”). 2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso (“al peccatore che fa penitenza”). (Progresso dell’idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile – diventa donna, si cristallizza..). 3. Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo. (In fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo; l’idea sublimata,pallida, nordica, königsbergica). 4. Il mondo vero – inattingibile? Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto, anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante: a che ci potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?... (Grigio mattino. Pri