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ZARATHUSTRA


Quando Zarathustra compì trent’anni, lasciò la sua patria e il lago della sua patria e andò sui monti. Qui godette il suo spirito e la sua solitudine e per dieci anni non se ne stancò. Alla fine però il suo cuore cambiò – e una mattina si alzò assieme con l’aurora, si mise di fronte al sole e gli parlò così:
«Grande astro! Che cosa sarebbe la tua felicità se non avessi coloro che illumini!
Per dieci anni sei salito sino alla mia caverna: senza di me, senza la mia aquila e il mio serpente, ti saresti stancato di questa luce e di questo percorso.
Ma ogni mattina noi ti aspettavamo, ti liberavamo del tuo superfluo e ti benedivamo per questo.
Guarda! Io sono sazio della mia saggezza e come l’ape che ha raccolto troppo miele ho bisogno di mani che si protendono.
Vorrei donare ed elargire perché coloro che tra gli uomini sono saggi possano tornare a rallegrarsi della loro follia e i poveri della loro ricchezza.
Perciò ora devo scendere negli abissi: come fai tu quando a sera vai dietro il mare e porti la luce agli inferi, astro ricchissimo!
Come te devo tramontare, come dicono gli uomini verso i quali intendo scendere. Benedicimi dunque, occhio sereno, che riesci anche a guardare un’eccessiva felicità senza provare invidia!
Benedici la ciotola che vuol traboccare in modo che da essa l’acqua scorra come oro e porti ovunque il riflesso della tua delizia!
Guarda! Questa ciotola vuol tornare vuota, e Zarathustra vuol ridiventare uomo.»
Così iniziò il tramonto di Zarathustra.
Nietzsche Così parlò Zarathustra

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17 MARZO: SAN PATRIZIO

Tratto da  http://it.wikipedia.org «   May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand.   » ( IT ) «  Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della sua mano   » ( San Patrizio,  Benedizione del viaggiatore irlandese ) San Patrizio San Patrizio - Statua del Patrono d'Irlanda a  Tara . Vescovo e missionario Nascita 385 Morte 17 marzo   461 Venerato da Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa Ricorrenza 17 marzo Attributi bastone pastorale, trifoglio Patrono  di Irlanda ,  Nigeria ,  Montserrat ,  New York ,  Boston  e degli  ingegneri [1] . Patrizio d'Irlanda , nato con il nome di  Maewyin Succat , scelse successivam

I SIMBOLI SESSUALI NEI SOGNI INDIVIDUATI DA FREUD

Benché lo studio dei simboli del sogno non sia affatto completo, siamo in grado di esporre con certezza delle affermazioni generali e delle informazioni particolari sull'argomento. Ci sono simboli che hanno un significato unico quasi universalmente: così l'imperatore o l'imperatrice (il re o la regina), rappresentano i genitori, le stanze rappresentano le donne e le loro entrate e uscite gli orifizi del corpo. La maggior parte dei simboli del sogno serve a rappresentare persone, parti del corpo e attività di interesse erotico; in particolare i genitali sono rappresentati da numerosi simboli spesso sorprendenti, e la più grande varietà di oggetti serve ad indicarli simbolicamente. Armi appuntite, oggetti lunghi e rigidi, come tronchi e bastoni, rappresentano l'organo genitale maschile; mentre armadi, scatole, carrozze e forni rappresentano l'utero. In tali casi il tertium comparationis, l'elemento comune in queste sostituzioni, è immediatamente comprensibil

CANTO DEL GALLO DEL POSITIVISMO

Storia di un errore 1. Il modo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, - egli vive in esso, lui stesso è questo mondo. (La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi “Io, Platone, sono , la verità”). 2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso (“al peccatore che fa penitenza”). (Progresso dell’idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile – diventa donna, si cristallizza..). 3. Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo. (In fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo; l’idea sublimata,pallida, nordica, königsbergica). 4. Il mondo vero – inattingibile? Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto, anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante: a che ci potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?... (Grigio mattino. Pri