Rispondiamo che questo compito è svolto dall’arte, opera del genio. Essa ripete nella materia le Idee eterne oggetto di un suo atto di pura contemplazione, e a seconda della materia in cui tale ripetizione si realizza è arte figurativa, poesia o musica. La sua unica origine la conoscenza delle idee; il suo unico scopo la comunicazione di tale conoscenza. La scienza, seguendo la corrente instabile e irrequieta delle cause e degli effetti, ad ogni obiettivo raggiunto è spinta oltre e non raggiunge mai un obiettivo finale e, in esso, il pieno soddisfacimento, così come non si può, correndo, sperar di raggiungere quel punto in cui le nuvole toccano l’orizzonte. Tutto il contrario accade per l’arte che in ogni momento realizza lo scopo finale, perché sottrae l’oggetto della sua contemplazione al flusso che domina il corso del mondo, e se lo pone davanti isolato: e questo momento singolo che nel fluire del mondo non costituiva che una particella sfuggente, diventa per l’arte un rappresentante del tutto, un equivalente di ciò che è infinitamente molteplice nello spazio e nel tempo. Per questo l’arte si riferisce al singolo, arresta la ruota del tempo, le relazioni svaniscono di fronte a lei, e solo ciò che è essenziale, l’Idea, costituisce il suo tema. Noi possiamo perciò definire l’arte come quel modo di trattazione che si riferisce agli oggetti indipendentemente dalla legge del fondamento razionale; in opposizione al metodo seguito dall’esperienza e dalla scienza che su tale fondamento appoggia.
A. Schopenauer Il mondo come volontà e rappresentazione
A. Schopenauer Il mondo come volontà e rappresentazione
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