Un grande quadro, a colori, che riproduce la Madonna della Seggiola di Raffaello [troneggia poi] sulle pareti, e noi lo abbiamo scelto [per] figurare l’emblema, il simbolo delle Case dei Bambini. Infatti le Case dei Bambini rappresentano non solo un progresso sociale, ma un progresso dell’umanità; esse sono collegate strettamente con l’elevazione materna, con il progresso della donna e con la protezione della posterità. La Madonna ideata dal divino Raffaello è non solo bella e dolce come una sublime madre con il suo bambino adorabile e migliore di lei; ma accanto a così perfetto simbolo della maternità viva e reale, sta la figura di Giovanni, che rappresenta l’umanità. A quel Giovanni alludeva il Cristo morente sulla Croce allorché, rivolgendosi a Maria pronunziava le parole: «Madre, ecco tuo figlio», con le quali Cristo additava a sua madre l’adozione di tutta l’umanità. Nel quadro di Raffaello dunque si vede l’umanità che rende omaggio alla maternità, fatta sublime nel suo definitivo trionfo; e al tempo stesso si rappresenta come tale umanità sublime non leghi più solo la madre al proprio figlio, ma congiunga la madre all’umanità intera. Inoltre si tratta di un’opera d’arte del maggiore artista italiano; e, se un giorno le Case dei Bambini si diffondessero nel mondo, il quadro di Raffaello starebbe a parlare eloquentemente dalla loro patria d’origine.
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