Pertanto, rinuncerò a definire la sensazione con l’impressione pura. Ma vedere è avere dei colori o delle luci, udire è avere dei suoni, sentire è avere delle qualità: per sapere che cosa è sentire, non è forse sufficiente aver visto un rosso o udito un la? Il rosso e il verde non sono sensazioni, ma dei sensibili, e la qualità non è un elemento della conoscenza, ma una proprietà dell’oggetto. Se la consideriamo nell’esperienza stessa che la rivela, la qualità è ben lungi dall’offrirci un mezzo semplice per delimitare le sensazioni, ma è ricca e oscura quanto l’oggetto o l’intero spettacolo percettivo. Questa macchia rossa che vedo sul tappeto è rossa solo tenuto conto di un’ombra che l’attraversa, la sua qualità non appare se non in rapporto ai giochi di luce e quindi come elemento di una configurazione spaziale. Del resto il colore è determinato solo se si stende su una certa superficie, una superficie troppo piccola sarebbe inqualificabile. Infine, questo rosso non sarebbe letteralmente lo stesso se non fosse il «rosso lanoso» di un tappeto. In ogni qualità l’analisi scopre quindi dei significati che l’abitano.
Merleau Ponty Fenomenologia della percezione
Merleau Ponty Fenomenologia della percezione
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