Per i latini verum e factum sono reciproci, ovvero, come si dice comunemente nelle scuole, si convertono; inoltre, per i latini intelligere è la stessa cosa che leggere perfettamente e conoscere chiaramente. Con la voce cogitare, poi, intendevano ciò che noi intendiamo con pensare e andar raccogliendo. Inoltre, con il termine ratio i latini significavano sia la raccolta degli elementi dell'aritmetica sia quela dote propria dell'uomo per la quale si differenzia dagli animali ed è a loro superiore: erano soliti definire l'uomo come animale partecipe della ragione, non pieno possessore di essa. Ad ogni modo, ritenevano che come le parole sono simboli e segni delle idee, così le idee sono simboli e segni delle cose. Perciò, come leggere è proprio di colui che raccoglie gli elementi della scrittura con i quali vengono composte le parole, così intelligere consiste nel raccogliere tutti gli elementi della cosa, con i quali se ne possa esprimere un'idea perfettissima.
Vico De antiquissima Italorum sapientia
Commenti