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REMINISCENZA


Diciamo noi che esiste un uguale? Non intendo un uguale come legno a legno, né come pietra a pietra, né nulla di simile, ma intendo un uguale che è al di là di tutte queste cose uguali e che è qualcosa di diverso da queste: insomma, l’uguale in sé. Ebbene, diciamo noi che esiste oppure no?.....E conosciamo forse anche quello che esso è in se stesso?......E da dove abbiamo appresa la conoscenza di esso? Non è forse vero che, partendo dalle cose di cui poco fa dicevamo, cioè legni o pietre o altri oggetti del genere, nel vedere che sono uguali, siamo stati spinti a pensare a quell’uguale che è diverso da questi? O non ti sembra che esso sia diverso? E considera la cosa anche da questo punto di vista: le pietre e i legni sono uguali, pur rimanendo i medesimi, non sembrano, talvolta, a qualcuno uguali e ad altri no?....E allora È mai possibile che gli uguali in sé possano apparire disuguali, e che l’uguaglianza possa apparire disuguaglianza?....Allora, non sono la medesima cosa le cose uguali particolari e l’uguale in sé.….Di certo però partendo da queste cose uguali particolari che sono diverse da quell’uguale in sé, hai potuto raggiungere e cogliere la conoscenza di quell’uguale…..Se, quando vedi una cosa, per la vista di questa pensi ad un’altra, simile o dissimile che sia, questo che ha luogo è necessariamente un processo di reminiscenza…..E allora siamo d’accordo che quando qualcuno, vedendo qualche cosa, ragiona così:”questa che io ora vedo è qualche cosa che vuole essere come un’altra, cioè come uno degli esseri che sono per sé, ma rispetto ad esso è manchevole e non riesce ad essere come quello ed è inferiore a quello”; ebbene, siamo d’accordo che chi ragiona in questo modo necessariamente deve aver prima visto ciò al quale dice che la cosa assomiglia, sì, ma somiglia in modo difettoso?
Platone Fedone

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Tratto da  http://it.wikipedia.org «   May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand.   » ( IT ) «  Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della sua mano   » ( San Patrizio,  Benedizione del viaggiatore irlandese ) San Patrizio San Patrizio - Statua del Patrono d'Irlanda a  Tara . Vescovo e missionario Nascita 385 Morte 17 marzo   461 Venerato da Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa Ricorrenza 17 marzo Attributi bastone pastorale, trifoglio Patrono  di Irlanda ,  Nigeria ,  Montserrat ,  New York ,  Boston  e degli  ingegneri [1] . Patrizio d'Irlanda , nato con il nome di  Maewyin Succat , scelse successivam

I SIMBOLI SESSUALI NEI SOGNI INDIVIDUATI DA FREUD

Benché lo studio dei simboli del sogno non sia affatto completo, siamo in grado di esporre con certezza delle affermazioni generali e delle informazioni particolari sull'argomento. Ci sono simboli che hanno un significato unico quasi universalmente: così l'imperatore o l'imperatrice (il re o la regina), rappresentano i genitori, le stanze rappresentano le donne e le loro entrate e uscite gli orifizi del corpo. La maggior parte dei simboli del sogno serve a rappresentare persone, parti del corpo e attività di interesse erotico; in particolare i genitali sono rappresentati da numerosi simboli spesso sorprendenti, e la più grande varietà di oggetti serve ad indicarli simbolicamente. Armi appuntite, oggetti lunghi e rigidi, come tronchi e bastoni, rappresentano l'organo genitale maschile; mentre armadi, scatole, carrozze e forni rappresentano l'utero. In tali casi il tertium comparationis, l'elemento comune in queste sostituzioni, è immediatamente comprensibil

CANTO DEL GALLO DEL POSITIVISMO

Storia di un errore 1. Il modo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, - egli vive in esso, lui stesso è questo mondo. (La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi “Io, Platone, sono , la verità”). 2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso (“al peccatore che fa penitenza”). (Progresso dell’idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile – diventa donna, si cristallizza..). 3. Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo. (In fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo; l’idea sublimata,pallida, nordica, königsbergica). 4. Il mondo vero – inattingibile? Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto, anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante: a che ci potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?... (Grigio mattino. Pri