Passa ai contenuti principali

VISUALIZZAZIONI BLOG

VOLTAIRE: CANDIDO O L'OTTIMISMO

Candido aveva condotto con sé da Cadice uno di quei servitori come se ne trovano sovente sulle coste spagnole e nelle colonie. Questi era spagnolo per un quarto, nato da un meticcio nel Tucuman; era stato chierichetto, sacrestano, marinaio, frate, intermediario, soldato, lacchè. Si chiamava Cacambo ed era affezionatissimo al suo buonissimo padrone. Sellò in tutta fretta i due cavalli andalusi. “Andiamo padrone seguiamo i consigli della vecchia, partiamo e corriamo senza voltarci indietro”. Candido pianse: “O mia cara Cunegonda! Debbo proprio abbandonarvi mentre il governatore sta preparando le nostre nozze! Cunegonda condotta da tanto lontano, che ne sarà di voi?” “Sarà quel che potrà,” Disse Cacambo, “le donne sanno sempre cavarsela; Dio vede e provvede. Corriamo”. “Dove mi porti? Dove andiamo? Cosa faremo senza Cunegonda? Chiedeva Candido. “Per San Giacomo di Compostella, “ disse Cacambo, “stavate per far la guerra ai gesuiti; andiamo a farla per loro; conosco abbastanza bene le strade, vi condurrò nel loro regno; saranno entusiasti di avere un capitano che sappia manovrare alla bulgara; farete una fortuna prodigiosa; quando non c’è tornaconto in un mondo, lo si trova in un altro. Vedere e fare cose nuove è un vero piacere.”.

Voltaire “Candido o l’ottimismo”.

Commenti

Post popolari in questo blog

NIETZSCHE: "ECCE HOMO"

Indipendentemente dal fatto che sono un décadent sono anche il suo contrario. Prova ne è, tra l'altro che contro le condizioni spiacevoli ho sempre scelto, istintivamente, gli strumenti adatti: mentre il decadént in sé sceglie sempre gli strumenti che lo danneggiano. Come summa summarum ero sano; ma nel dettaglio nella peculiarità ero décadent . Quell'energia per conquistare un assoluto isolamento e distacco dalle condizioni abituali, la violenza con la quale mi sono imposto di non lasciarmi più curare, servire, coccolare dai medici – tutto questo tradisce l'assoluta sicurezza dell'istinto per quanto riguarda ciò, di cui allora, avevo soprattutto bisogno. Mi presi in mano, mi guarii io stesso: la condizione per questo – ogni fisiologo lo ammetterà – è che si sia fondamentalmente sani. Un essere fondamentalmente morboso non può guarire,   tanto meno guarirsi; per uno tipicamente sano, al contrario la malattia può essere addirittura un energico sti

I SIMBOLI SESSUALI NEI SOGNI INDIVIDUATI DA FREUD

Benché lo studio dei simboli del sogno non sia affatto completo, siamo in grado di esporre con certezza delle affermazioni generali e delle informazioni particolari sull'argomento. Ci sono simboli che hanno un significato unico quasi universalmente: così l'imperatore o l'imperatrice (il re o la regina), rappresentano i genitori, le stanze rappresentano le donne e le loro entrate e uscite gli orifizi del corpo. La maggior parte dei simboli del sogno serve a rappresentare persone, parti del corpo e attività di interesse erotico; in particolare i genitali sono rappresentati da numerosi simboli spesso sorprendenti, e la più grande varietà di oggetti serve ad indicarli simbolicamente. Armi appuntite, oggetti lunghi e rigidi, come tronchi e bastoni, rappresentano l'organo genitale maschile; mentre armadi, scatole, carrozze e forni rappresentano l'utero. In tali casi il tertium comparationis, l'elemento comune in queste sostituzioni, è immediatamente comprensibil

CANTO DEL GALLO DEL POSITIVISMO

Storia di un errore 1. Il modo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, - egli vive in esso, lui stesso è questo mondo. (La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi “Io, Platone, sono , la verità”). 2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso (“al peccatore che fa penitenza”). (Progresso dell’idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile – diventa donna, si cristallizza..). 3. Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo. (In fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo; l’idea sublimata,pallida, nordica, königsbergica). 4. Il mondo vero – inattingibile? Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto, anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante: a che ci potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?... (Grigio mattino. Pri