Passa ai contenuti principali

VISUALIZZAZIONI BLOG

LETTERA DI HEIDEGGER A SARTRE: FRIBURGO, 28 OTTOBRE 1945



Egregio Signor Sarte,
Solo poche settimane fa ho sentito parlare di Lei e della Sua opera. Il signor Towarnicki ha avuto la cortesia di lasciarmi il suo L’être et le néant e ho iniziato subito a studiarlo attentamente. Incontro qui per la prima volta un pensatore autonomo che ha esperito in termini fondamentali l’ambito dal quale muove il mio pensiero. La Sua opera è retta da una comprensione così immediata della mia filosofia, quale mai finora mi era capitato di incontrare. Desidero vivamente avviare con Lei una discussione feconda e chiarire così questioni essenziali. Dopo avere scritto vent’anni fa Essere e tempo, sono sempre fermo sullo stesso problema; ma ora vedo molte cose in modo più chiaro e semplice; alcuni fraintendimenti potranno essere eliminati.
Concordo con la Sua critica all’«esser con» e con la Sua accentuazione dell’essere-uno-per-l’altro, e in parte concordo anche con la Sua critica all’esplicazione della morte; Essere e tempo, e in particolare la parte che venne pubblicata, è solo una via e la questione decisiva, che in Dell’essenza del fondamento ho appena sfiorato, non vi è ancora affatto sviluppata. L’introduzione e la conclusione della Sua opera sono per me molto stimolanti; in effetti penso tali questioni in una connessione originaria con la storia, in particolare con l’inizio del pensiero occidentale che finora è completamente occultato dal predominio del platonismo. Spero di avere finalmente la possibilità, in tempi ragionevoli, di pubblicare i miei lavori maggiori.
Terrei molto ad avere un’altra copia della Sua opera, poiché allora potrei studiarla in modo del tutto diverso; intendo infatti pronunciarmi in merito ad alcune questioni fondamentali e riportare così insieme a Lei il pensiero a un punto dal quale esso divenga esperibile come un accadimento fondamentale della storia e porti l’uomo odierno in un riferimento originale all’essere.
Sarebbe bello se una volta nel corso dell’inverno Lei potesse venire qui. Nel nostro piccolo rifugio potremmo parlare insieme di filosofia e fare gite sugli sci nella Foresta Nera.
Attendevo già con molta gioia l’incontro a Baden-Baden: ma da quanto promette la premura comprensiva ed entusiasta del Signor Towarnicki mi è lecito sperare che ora l’incontro sarà ancora più fecondo. Si tratta di cogliere e di esprimere con la massima serietà la situazione attuale del mondo, al di là di tutti i meri settarismi, le mode, gli indirizzi scolastici, così da ridestare finalmente l’esperienza decisiva di quanto abissalmente si celi nel nulla essenziale la ricchezza dell’essere.
La saluto come compagno di cammino e battistrada,
Suo Martin Heidegger
La sua opera capitale va sicuramente tradotta in tedesco.

Commenti

Post popolari in questo blog

NIETZSCHE: "ECCE HOMO"

Indipendentemente dal fatto che sono un décadent sono anche il suo contrario. Prova ne è, tra l'altro che contro le condizioni spiacevoli ho sempre scelto, istintivamente, gli strumenti adatti: mentre il decadént in sé sceglie sempre gli strumenti che lo danneggiano. Come summa summarum ero sano; ma nel dettaglio nella peculiarità ero décadent . Quell'energia per conquistare un assoluto isolamento e distacco dalle condizioni abituali, la violenza con la quale mi sono imposto di non lasciarmi più curare, servire, coccolare dai medici – tutto questo tradisce l'assoluta sicurezza dell'istinto per quanto riguarda ciò, di cui allora, avevo soprattutto bisogno. Mi presi in mano, mi guarii io stesso: la condizione per questo – ogni fisiologo lo ammetterà – è che si sia fondamentalmente sani. Un essere fondamentalmente morboso non può guarire,   tanto meno guarirsi; per uno tipicamente sano, al contrario la malattia può essere addirittura un energico sti

I SIMBOLI SESSUALI NEI SOGNI INDIVIDUATI DA FREUD

Benché lo studio dei simboli del sogno non sia affatto completo, siamo in grado di esporre con certezza delle affermazioni generali e delle informazioni particolari sull'argomento. Ci sono simboli che hanno un significato unico quasi universalmente: così l'imperatore o l'imperatrice (il re o la regina), rappresentano i genitori, le stanze rappresentano le donne e le loro entrate e uscite gli orifizi del corpo. La maggior parte dei simboli del sogno serve a rappresentare persone, parti del corpo e attività di interesse erotico; in particolare i genitali sono rappresentati da numerosi simboli spesso sorprendenti, e la più grande varietà di oggetti serve ad indicarli simbolicamente. Armi appuntite, oggetti lunghi e rigidi, come tronchi e bastoni, rappresentano l'organo genitale maschile; mentre armadi, scatole, carrozze e forni rappresentano l'utero. In tali casi il tertium comparationis, l'elemento comune in queste sostituzioni, è immediatamente comprensibil

CANTO DEL GALLO DEL POSITIVISMO

Storia di un errore 1. Il modo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, - egli vive in esso, lui stesso è questo mondo. (La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi “Io, Platone, sono , la verità”). 2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso (“al peccatore che fa penitenza”). (Progresso dell’idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile – diventa donna, si cristallizza..). 3. Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo. (In fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo; l’idea sublimata,pallida, nordica, königsbergica). 4. Il mondo vero – inattingibile? Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto, anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante: a che ci potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?... (Grigio mattino. Pri